domenica 25 febbraio 2024

Mare d'inverno

Il mare d’inverno
cheto un tempo non poi così lontano,
tra sbuffi, spruzzi e gorgoglianti mulinelli,
tramuta il placido esser suo in sembianze di mostro primordiale.
E s’alzano in formazioni d’attacco eserciti d’acqua e sale,
assediati dallo sferzare d’un vento nemico,
insieme, ad aggredendir la riva, ad inghiottir le nubi,
mentre gabbiani di luce e falchi di tuono,
vessilli di rivali potenze,
annunciano una guerra con strida ed artigli incandescenti che fendon l’orizzonte.
E sperano, i civili, che la bestia plachi la sua fame con le vite non dei loro cari,
persi nel suo manto con reti calate che tirano impazzite verso l’abisso,
finchè le preghiere dei fanciulli, di lacrime materne impreziosite,
lambiscono il cuore del mostro e saziano di pietà la famelica rimostranza.
E torna a riposare il Leviatano, oramai soddisfatto del dazio,
sul fondale del suo mondo oscuro,
smuovendo le maree ad ogni respiro del suo sonno tormentato.
E s’assopiscono i demoni del vento
in giacigli di bonaccia,
tra le nubi che evaporano,
nel silenzio della notte.