venerdì 8 giugno 2012

Io veglierò su di te

Non essere triste,
oh, amico fedele,
il giorno triste passerà
e torneremo a gioire, insieme
come al tempo dell'ingenua fanciullezza.
Da sempre accompagnamo
l'uno il cammino dell'altro,
e rispetto, ci dobbiamo,
e comprensione, e fedeltà,
ed attenzione, ed amorevoli cure fraterne
e pazienti notti d'ascolto.
Nelle mie scelte sciocche
e nelle tue assurde vie,
da sempre accordiamo un compromesso,
e l'affanno si divide per reciproco guadagno.
Ma ora, non essere triste,
e non pianger più, vecchio amico ferito.
Non vedi il cielo notturno
che già schiarisce al bacio dell'astro divino?
Non essere triste,
cuor mio, afflitto,
abbandonati alle mie cure
e mentre tu riposi,
io veglierò su di te.

sabato 2 giugno 2012

Cenere d'oro

Si sgretola, tra le mani, l'oro
come cenere d'un bosco in fiamme.
Si sfalda il prezioso luccichìo
e si fa polvere, beffardo, come tutto.
E che resta del suo antico sfarzo?
Solo malinconici ed amabili riflessi ambrati,
e nulla più.
Nulla, se non l'assenza stessa del suo peso,
ed il freddo tocco della sua essenza,
arsa dalle intrnzioni,
a gravare nel palmo della mia mano,
vuota e povera del suo tesoro perduto.
Con quell'oro ne avrei fatto un anello
e col suo durare, avrei sposato la vita,
ed avrei fatto gemelli da indossare
da esibire con vanto alle feste,
e ne avrei fatto una croce
per morire al giorno presente
e rinascere, magari, per un dì migliore.
Ma di cenere ho piene le mani.
Preziosa cenere d'oro,
e null'altro.