Lo Spirito Poetico,
figlio degli alti pensieri,
risveglia l'Esser suo
quando inondato di divino.
Nel naturale trova ispirazione
per narrare di altri luoghi
e di tempi ch'ei conosce di là da quelli.
Il poeta poi, scriba ammaestrato,
mette in prosa la visione con tacita meraviglia,
stupito egli stesso della deità del mondo che lo possiede,
e l'eternità entra di violenza nel suo cuore.
sabato 31 dicembre 2011
Poeta
giovedì 29 dicembre 2011
Amore cinico
Indolenti sono i lamenti
di chi piange le pene d'amore.
Come il moribondo che piange
Come il moribondo che piange
la scomparsa del suo cancro,
come la carcassa che si strugge
come la carcassa che si strugge
per la dipartita dell'avvoltoio suo.
Il sangue non ristagna nelle vene
Il sangue non ristagna nelle vene
così come il cielo non si stacca dall'eterno suo stare.
D'amore non è dato morire,
D'amore non è dato morire,
se non per mano propria,
e morire per amore è più follia che amore, invero.
Guarisci dal tuo male, malato d'amore,
e morire per amore è più follia che amore, invero.
Guarisci dal tuo male, malato d'amore,
aiuta il viver tuo,
il tuo amore sarebbe morto in ogni caso,
un giorno o l'altro.
Sua Maestà
Crono, Sua Maestà,
figlio prediletto e degenere di un padre infame,
quale un dio che non sa amare il proprio seme,
governa ed amministra con dispotica violenza
costringendo all'affanno i sudditi della Sua corte,
avendo del proprio genitore l'orribile sembianza.
Immagine eterea di uno spettro che si abbevera alle fonti del Lete,
ne versa le acque ombrose nelle coppe dei suoi adepti.
Beffardo ed incerto è il passo di chi segue i suoi editti,
frutti di una legge basata sul Trono e sulla Corona.
Tutto si fa cenere, infine, nella fornace della perversa corte reale,
al centro dell'Orco, nel ventre di Gea,
mentre le nostre membra bruciano per scaldare gli avanzi del divino banchetto.
figlio prediletto e degenere di un padre infame,
quale un dio che non sa amare il proprio seme,
governa ed amministra con dispotica violenza
costringendo all'affanno i sudditi della Sua corte,
avendo del proprio genitore l'orribile sembianza.
Immagine eterea di uno spettro che si abbevera alle fonti del Lete,
ne versa le acque ombrose nelle coppe dei suoi adepti.
Beffardo ed incerto è il passo di chi segue i suoi editti,
frutti di una legge basata sul Trono e sulla Corona.
Tutto si fa cenere, infine, nella fornace della perversa corte reale,
al centro dell'Orco, nel ventre di Gea,
mentre le nostre membra bruciano per scaldare gli avanzi del divino banchetto.
Puglia
Arida e vigorosa terra
dipinta in questo acquerello
che l'arsura bacia e sbiadisce.
Colli accarezzati da dolci profumi,
di fichi, viti ed ulivi.
Paesaggi forti,
che con forza toccano
angoli remoti dell'anima.
E di questo pellegrinaggio,
di pietre e di odori,
di sali ed acque,
costruisco il ricordo di un viaggio
in questa terra che m'è patria e sorella.
che l'arsura bacia e sbiadisce.
Colli accarezzati da dolci profumi,
di fichi, viti ed ulivi.
Paesaggi forti,
che con forza toccano
angoli remoti dell'anima.
E di questo pellegrinaggio,
di pietre e di odori,
di sali ed acque,
costruisco il ricordo di un viaggio
in questa terra che m'è patria e sorella.
Carpe diem
Tento di capire del tempo il senso,
medito sui giorni e gli anni che vanno.
Polvere d'oro si posa su questi istanti,
ricchezze che posso soltanto ricordare,
tesoro che andrà inesorabilmente perduto.
Non esiste momento, respiro,
sfogliar di pagina o cosa alcuna che resti in eterno
eppure, tutto esiste.
Luci e colori danzano nella memoria,
profumi e sensazioni che fanno dell'esistenza, vita;
e comprendo ch'è follia tentar di scoprire di questo fiume il corso,
dimenticar di vivere per afferrare della vita il senso.
Domani il sole sorgerà, anche senza me.
medito sui giorni e gli anni che vanno.
Polvere d'oro si posa su questi istanti,
ricchezze che posso soltanto ricordare,
tesoro che andrà inesorabilmente perduto.
Non esiste momento, respiro,
sfogliar di pagina o cosa alcuna che resti in eterno
eppure, tutto esiste.
Luci e colori danzano nella memoria,
profumi e sensazioni che fanno dell'esistenza, vita;
e comprendo ch'è follia tentar di scoprire di questo fiume il corso,
dimenticar di vivere per afferrare della vita il senso.
Domani il sole sorgerà, anche senza me.
mercoledì 28 dicembre 2011
Amore nascosto
Abbraccio d'amore
che amare non sente.
Da amore ad amaro,
un amare morente.
Mirare ammirato
meravigliosi momenti,
morbidi pensieri,
delicati lamenti.
Profumo di miele
che scorre nel vento.
Dolcezza nascosta
che brama un momento.
Mezzanotte
Sospiri d'argento che cercan
della luna il dolce sguardo.
Chiara brezza,
luce fioca ma viva
fa della notte una pista da ballo.
Vicino, del tramonto il ricordo,
nel frescore, assopito, tremo,
mirando con ferma speranza
l'alba di un nuovo giorno.
della luna il dolce sguardo.
Chiara brezza,
luce fioca ma viva
fa della notte una pista da ballo.
Vicino, del tramonto il ricordo,
nel frescore, assopito, tremo,
mirando con ferma speranza
l'alba di un nuovo giorno.
Equilibrio
Mi fermo sul ciglio del mondo
nella mia piccola follia
nel colorare note
nel cantare i suoni dell'anima.
Nella melodia si perde il mio sguardo
nel profumo di dolci vibrazioni.
E lo strumento son io
di questa musica ch'è vita
sospeso tra il soffio e l'eterno
in bilico nell'estasi di questo istante
tremulo alle porte del nulla.
nella mia piccola follia
nel colorare note
nel cantare i suoni dell'anima.
Nella melodia si perde il mio sguardo
nel profumo di dolci vibrazioni.
E lo strumento son io
di questa musica ch'è vita
sospeso tra il soffio e l'eterno
in bilico nell'estasi di questo istante
tremulo alle porte del nulla.
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