L'ho sentito
trasportato dal vento
sussurrato dal mare.
L'ho percepito
tra i fruscii delle fronde.
L'ho intuito
tra i colori del tramonto.
L'ho udito
sulla bocca di estranei.
L'ho visto
nelle ombre della folla.
L'ho toccato
col ricordo, e l'ho immaginato.
Il tuo nome è in ogni cosa.
venerdì 20 luglio 2012
In ogni cosa
domenica 15 luglio 2012
Assenza
Si potesse imbottigliare
l'odor del primo amore
parrebbe esso simile
al profumo delle mandorle
nel frantoio, pronte a divenir
per la stagione estiva, rinfrescante latte,
o sarebbe paragonabile al dolce olezzo di rose essiccate,
figlie di un bouquet ricevuto in dono
e di amorosi ricordi, e fremiti e sospiri.
Avrebbe la sembianza, ne son certo,
dell'oro finissimo e dell'argento liquidi,
con riflessi di raggi lunari
e al tatto risulterebbe come seta
impreziosita di gocce di gelida rugiada
liscia e corposa, densa, eppur leggera.
Prezioso elisir che trova consistenza
e corpo, e anima e mente
nell'assenza del proprio vaso,
il cuor dell'amor suo,
pronto a spezzarsi
per sentire ancora
il profumo del proprio desiderio.
mercoledì 4 luglio 2012
A mia madre
Scivolano veloci nel vento
vasti, gli estivi campi dorati.
Lontana si dissolve la Città,
distante, assieme all'inutile affanno
e all'umana vanità dell'ego.
E ricordo il materno amore,
in questo mio viaggio,
il viaggio di noi tutti.
E ritrovo mia madre
giovane e coperta di grazia,
abbracciata dalla speranza
nel fiore degli anni,
col cuore leggero
e la fronte ancora liscia
senza i solchi che la vita traccia
col doloroso suo aratro
prima di piantare i semi d'un meritato raccolto.
E ricordo quant'erano stretti i suoi abbracci,
e caldi,
com'è caldo ora il bacio
di questo Sole che arroventa il grano
e lo fa brillare come una corona
in capo al mondo,
quel mondo di noi tutti,
figli e figlie suoi.
E sento di nuovo il suo profumo
dolce, fresco, ed infinitamente materno
e protettivo, come una barriera,
invalicabile.
E lo rivedo, sì, l'amore di mia madre
in questo viaggio, in questo scintillìo
e mentre lo scorrere del tempo
mi spinge verso orizzonti ancora ignoti,
ricordo l'origine del mio viaggio,
la stessa del viaggio di noi tutti,
e mi sembra più vicina la meta
e meno lontana la casa nativa.
In ogni campo estivo vedo un papavero,
cremesi, nell'oro del pagliericcio,
tra gli infiniti colori di fiori sconosciuti.
inconfondibile è l'amore di una madre.
In ogni notte
persi tra le correnti abissali del cuore
e strattonati da impeti ardenti
con dita che si fondono in sodalizi,
nel totale abbandono degli intenti.
E si scindono l'anima e il sangue
nel vorticoso crescere del respiro.
Unghie graffiano affannose la notte
mentre labbra assetate d'amore
illuminano il buio con scintille di baci.
E tu, Luna, che osservi silente gli amanti
con fare amorevole di complice discreta,
dirigi il coro degli astri in un nuovo canto,
mai udito da uomo,
e sollecita le lucciole amiche a danzar liete,
nell'intermittenza del loro splendore,
a celebrar il funebre amoroso rituale,
mentre grilli e cicale suonano passionali gli archi.
Possa la coltre di nubi leggere stendersi
in quel vento che fa tremare le verdi fronde
e che accompagna brividi e trasporta sussurri,
quasi a voler ricordare l'inconsistenza
della forza che ci fa schiavi e patrizi nelle passioni e nelle virtù.
L'ebbrezza degli spiriti allegri,
pronti a festeggiar la ritrovata appartenenza,
felici nel farsi osservare,
luminosi e schietti,
in questa notte,
in ogni notte.