domenica 18 novembre 2012

Vorrei

Vorrei tingermi di verde il viso
un verde acceso, splendente,
e stendermi in un prato ad osservare
e diventare io stesso un filo d'erba
e danzare nel vento, nel suo ritmico ondeggiare.
L'unico peso che porterei sulle spalle
sarebbe una piccola goccia di rugiada,
nelle prime ore del mattino, ogni giorno,
ma la vedrei dissolversi su di me,
in un raggio di sole scintillante.
Vorrei dipingermi d'azzurro le mani
e tenderle verso il cielo infinito
e sfiorare con la punta delle dita
il cosmo che si dispiega ai miei occhi,
e le galassie, e le stelle, e i pianeti e perfino Dio.
Vorrei farmi trasportare nelle brezze della sera,
come polline, come polvere, come odore
per raggiungere le soglie del mondo
e mischiarmi alle spezie d'Oriente e alla Tramontana.
Vorrei tramutare il mio corpo in acqua pura,
e trovar così la via per il deserto
e lì, far rifiorire quella vita che in me ha dato già il suo frutto.

sabato 17 novembre 2012

Giovane

Mi dicono "sei giovane",
lo fanno da sempre,
quasi fosse una colpa
non aver sulle mie spalle
il peso di una vita ormai vissuta.
Come se giacesse su di me un marchio,
una maledizione dalla quale necessito salvezza,
come se dovessi espiare un crimine atroce prima di poter affrontare la vita.
Mi zittiscono, da sempre, gli "adulti"
quasi facessi loro un torto
nel sognare ancora, quei sogni d'infante,
ingenui e sciocchi pensieri di leggera libertà.
Sono giovane, in parte è vero,
e che io possa rimanere tale ancora a lungo!
Non nel corpo, certamente, non mi illudo,
un giorno o l'altro è affare d'ognuno abbracciare le canizie,
e a tutti tocca raggrinzire al sole come i fiori di campo.
Possa bensì restar fanciullo nello spirito e nella gioia di fare,
nello scoprire e nel provare emozione.
Lancio in cielo questa mia preghiera,
e che qualche Dio errante la senta,
possa io non crescere nell'anima
e di non ingrigire nel cuore,
perché d'appassire come il grappolo d'uva,
orfano della vite,
non è mio destino, e nemmeno lo aspiro!
Faccia piuttosto di me, la vita, del buon vino,
e che possa strappare un sorriso
ed un brindisi alla vita,
poichè di "uomini" è pieno il mondo,
ma in cielo ci stiamo noi giovani che ancora voliamo.



domenica 11 novembre 2012

Terra di Luce

Portami là, dove la luce abbaglia
dove il silenzio culla le notti.
Portami al confine del sole
tra il respiro e le fiamme,
tra la vita e la morte.
Nulla ti chiedo,
null'altro,
se non ciò che è impossibile.
Accompagnami in questo assurdo viaggio
alla ricerca del giorno eterno,
dell'eterna alba,
e dei suoi candidi raggi,
lì, dove si sciolgono le ombre
e dove hanno casa i sogni rapiti.
Partirò senza paura alcuna
protetto dal vento che spande la poesia
e la trasporta oltre sconosciuti orizzonti,
attraverso terre di luce,
fino ad arrivare ai cuori di ciechi e sordi,
i quali muteranno in musica il proprio cordoglio.
Non sembra poi così lontano quel tempo,
ed il luogo, già lo immagino nelle nascenti mattine.